Dal latino coaherentia, conformità tra le proprie convinzioni e l’agire concreto, stretto legame logico tra gli elementi del pensiero e la pratica. Sarebbe straordinario se ciascuno di noi la utilizzasse non a fasi alterne ed in base al proprio tornaconto.

Ci rivolgiamo in particolare a quanti hanno criticato l’azione della Procura di Spoleto volta ad iscrivere nel registro degli indagati il sindaco di Norcia (leggere precedente post Emergenza) reo di aver promosso l’installazione senza autorizzazioni di un nuovo fabbricato nella frazione di Ancarano adducendo che “tale struttura servisse ancora alla fase emergenziale della vita di comunità”.
In un’accorata difesa del primo cittadino, la Presidente della Regione Catiuscia Marini ricordava come “io ed il sindaco siamo saliti il 24 agosto e poi il 30 ottobre a vedere come stavano le persone con le case tutte distrutte e riparate in una capanna di fortuna” ed ancora “la popolazione di Ancarano e’ stata ricoverata per alcune settimane in una struttura precaria con bagni igienici esterni”.

A distanza di pochi giorni, apprendiamo che il comune di Norcia attraverso l’ordinanza n. 2 del 24 gennaio 2018 intima la demolizione di cinque case mobili ubicate presso Viale della Stazione poiché in assenza di titoli abilitativi e di autorizzazione paesaggistica.
Essendo queste, per stessa ammissione degli occupanti, soluzioni temporanee allestite per fronteggiare la lunga emergenza, vorremmo leggere di vibranti critiche a discapito dell’ente ordinante, della sua amministrazione ed ovviamente del sindaco che in un momento cosi difficile butta in mezzo alla strada diverse famiglie.

Al momento però i pensieri del sindaco Alemanno saranno rivolti ad altro, vista la candidatura alle imminenti elezioni politiche nel listino proporzionale di Forza Italia per la Camera dei deputati.
Già dallo scorso novembre dichiarava come “il mio principale obiettivo è di continuare nel progetto di ricostruzione della mia città, ma se per farlo al meglio i cittadini e il partito mi chiedessero un maggiore impegno politico che possa conciliarsi con il mio attuale ruolo di amministratore, allora è un’ipotesi che potrei valutare“.
Immaginiamo che dopo notti insonni abbia ritenuto “di interpretare la fatica, le difficoltà, il dolore e la voglia di ritornare a come eravamo prima della mia gente che tanto ha sofferto in questi mesi”.

Pertanto dopo Pirozzi (sindaco di Amatrice) e Pazzaglini (sindaco di Visso) anche Alemanno, sfruttando la visibilità di un evento cosi drammatico, tenta di cavalcare l’onda e prova ad entrare nella “casta”. Spiace constatare quanto sia sconfinata la brama dell’essere umano unitamente alla capacità di sciacallare dei partiti che per raccattare quattro voti speculano sulle disgrazie altrui. Sta di fatto che Alemanno con le macerie ancora da rimuovere, S.A.E. da collocare e C.A.S. da erogare verrà meno alle proprie responsabilità per dedicarsi ad un’impegnativa campagna elettorale.
Sono in molti ad interrogarsi su come costui possa accettare una candidatura visti i recenti “guai giudiziari” oppure su cosa accadesse qualora fosse eletto e dovesse conciliare gli impegni di parlamentare con quelli di sindaco.

Ebbene ci sentiamo di affermare che qualche croce su di un simbolo non basterà per potersi considerare ONOREVOLE!

Nuova Norcia
Libertà è partecipazione