IL GRANDE FREDDO

Che fossero privi di “sostanza” l’avevamo capito da tempo. Speravamo quantomeno nella “forma” e invece, la risposta fornita dal sindaco Boccanera all’interrogazione inerente l’emergenza neve, è un misto tra il dettato di Totò a Peppino e un comizio dell’ex senatore Razzi.

Con la remota speranza di renderlo vagamente comprensibile, riportiamo alcuni passi del mirabile scritto corredato di parafrasi e interpretazione del testo.

Tutta la popolazione di Frascaro, coscia della situazione, ha avvisato la gente che lavora fuori e tutti sono rientrati nel pomeriggio senza alcuni problemi”

(Probabilmente l’autore intendeva dire che i residenti della frazione hanno ritenuto, viste le condizioni climatiche avverse, di evitare spostamenti al fine di prevenire eventuali problematiche. A questo punto sorgono spontanee due domande: come si può affermare che TUTTI fossero consci della situazione, sono stati consultati uno ad uno? Ed ancora, se TUTTI erano preventivamente rientrati nelle proprie abitazioni, come mai una di loro è rimasta intrappolata nella bufera?)

L’Ufficio tecnico avendo molte altre emergenze con i mezzi si sono spostati in altre zone”

(Qui l’autore rimanda alla figura mitologica dell’Ufficio Tecnico, astrattamente impegnato con dei famigerati mezzi, nella risoluzione di emergenze in non meglio specificate aree geografiche).

Pertanto si è provveduto ad agganciare la macchina della concittadina e quella dei Carabinieri che anche a loro volta si erano impantanati portando le macchine nel piazzale di partenza dei pullman, il quale era completamente accessibile, sempre con i dovuti accessori per la neve necessari”

(In questo passaggio ritroviamo tutta l’arte poetica del Boccanera! La proposizione semplice, infatti, lascia spazio ad un componimento strutturato in maniera circolare, un turbinio di versi liberi e brevi che rimandano a Montale, Ungaretti e Saba).

La concittadina invece di andare a casa a piedi, neanche i genitori sono venuti a prenderla, è rimasta altre due ore dentro la macchina fino a quando non è stata liberata anche la variante che gira intorno al paese e così alle 03:00 ha raggiunto con la macchina la casa. Il piano neve ha funzionato soprattutto perché i nostri operai e gli appaltatori hanno lavorato 24 – 25 – 26 mentre tutti stavano a casa con le loro famiglie”

Dall’analisi di queste ultime strofe, il pensiero dell’autore potrebbe essere così riassunto:

  • I Vigili del fuoco e i Carabinieri non sono stati capaci di soccorrere la conducente in panne;
  • La conducente è una scapestrata irresponsabile poiché sarebbe dovuta rimanere a casa;
  • La conducente è pure una sfaticata e invece di approfittare per fare quattro passi è rimasta seduta in auto tutto il tempo;
  • La famiglia della conducente, piuttosto che soccorrerla, ha scelto di abbandonata al proprio destino;
  • Tutti noi, a Natale e Santo Stefano, invece di gozzovigliare, saremmo dovuti uscire in strada a spalare la neve.

Francamente, pensavamo che piovesse… ma non che nevicasse!

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