ALCUNE CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
Parlare di ambiente come di un argomento isolato da ogni altro (sanità,arte,risorse naturali etc.) è necessario ma rappresenta un artificio, un falso concettuale.
Secondo molti autori, in primis Giuseppe De Matteis (Le metafore della Terra, Feltrinelli) la geografia ed il concetto di luogo sono delle metafore alle quali non può corrispondere una descrizione oggettiva della realtà. Poiché il territorio e l’ambiente sono definiti e trattati in primo luogo attraverso descrizioni geografiche, non può esistere una suddivisione oggettiva che soddisfi requisiti di impiego efficaci ai fini di una valutazione delle problematiche che si presentano nel trattare di ambiente. Forse un buon concetto da sostituire al termine “ambiente” potrebbe essere “Luoghi,memoria,storia” per sottolineare la stretta interconnessione fra ciò che naturalmente ci circonda e l’opera nei secoli dell’uomo che ha modificato e utilizzato necessariamente tale risorsa per la propria sopravvivenza, lasciando tracce che oggi fanno parte globale dell’ambiente stesso.
Il tema ambiente
Per venire dunque in modo scolastico a parlare di ambiente è importante ricordare come la Valnerina rappresenti un esempio di territorio appenninico peculiare nel quale sono inseriti con l’uomo svariate forme di vita animale e vegetale.
Se fino al secondo dopoguerra l’impiego di tali forme di vita era legato a criteri di sopravvivenza, oculato e molto lungo nel tempo, dagli anni 60 in poi la possibilità di modificare l’ambiente è divenuta velocissima e spesso non più legata a necessità di utilizzo ma a sfruttamento .
Le motivazioni sono state sempre le stesse:rendere utile un bosco o una montagna per fornire lavoro o reddito spesso a “imprenditori” non legati al territorio.
Quindi il primo concetto da superare è quello utilitaristico. Una montagna o una zona geografica, un fiume, un animale non hanno alcun bisogno per avere diritto alla vita di essere utili. Anche perché la loro stessa presenza rendendo l’uomo sano e consapevole della diversità è comunque di estrema utilità. Pensiamo ad un mondo senza rumori naturali, senza suoni di animali e capiremo. Pensiamo ad un mondo in cui tutto questo sia addirittura reso artificiale e forse saremo tentati di fuggire in altre parti del pianeta.
L’Italia è il paese che protegge la parte percentualmente minore del proprio territorio. Fra queste aree protette in Valnerina esiste un Parco Nazionale. E’ necessario sviluppare l’orgoglio del Parco soprattutto fra i giovani spiegandone la storia e le caratteristiche e avvicinando alla ricerca biologica i ragazzi che vorranno impegnarsi nella sua gestione. Ma la conoscenza biologica deve essere diffusa a tutti i livelli affinché si realizzi un fenomeno di grande interesse: il rispetto.
Si rispetta quello che si conosce. Si prova meraviglia solo per quello che si conosce. Forse non abbiamo nessuno scopo nella nostra esistenza dice Aristotele nella Metafisica se non quello della conoscenza.E dice ancora Amartya Sen “la sfida ambientale è un aspetto di un problema più generale legato all’allocazione di quei beni che sono “pubblici”,cioè beni fruiti in comune e non separatamente dai singoli consumatori….”introducendo un concetto di etica ambientale connesso al rispetto non più solo per il bene ambientale ma per tutti gli esseri umani (A. Sen. Lo sviluppo è libertà.Mondadori).
Da queste considerazioni derivano gli atteggiamenti che guideranno il Movimento verso proposte per l’ambiente.
1) favorire ogni tipo di conoscenza del territorio sfruttando la collaborazione delle Università e dei Centri di ricerca, anche non collocati in Umbria.
2) Rendere pubblici i risultati con ampia diffusione soprattutto nelle scuole
3) Formare una categoria di lavoratori impegnati nella illustrazione guidata del territorio ricorrendo a finanziamenti nazionali ed europei e creando contestualmente lavoro qualificato e gratificante
4) Impegnarsi per portare in Valnerina sezioni specialistiche di insegnamento superiore o universitario di tipo biologico ambientale, adoperandosi per creare le idonee strutture ricettive.
5) Impegnarsi in uno stretto rapporto collaborativo con l’Ente Parco per raggiungere gli obiettivi citati e anche per un inserimento nel Parco di progetti di formazione, che sono per altro previsti dallo statuto e necessitano di finanziamenti.
6) Rifiutare qualsiasi speculazione sul territorio.
L’argomento deve essere ampliato con la partecipazione dei cittadini, ma quanto esposto può servire da guida sintetica, soprattutto tenendo conto che le risorse da impiegare sono in realtà non eccessive. In gran parte inoltre le proposte presentate sono in grado di diffondere il valore “Valnerina” a costo zero e soprattutto nei suoi più elevati significati, gli unici che reggono alla usura del tempo ed alla indifferenza.
Antonio Bellezza
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