A distanza di qualche mese dal sequestro della struttura denominata “Casa Ancarano” (leggere precedente post Emergenza) la Procura della Repubblica di Spoleto si è vista nuovamente costretta ad operare un provvedimento a carico dell’Amministrazione Alemanno rea a suo avviso di aver operato un nuovo abuso edilizio. Ma andiamo con ordine ripercorrendo l’intera vicenda dal principio.
In data 28 febbraio 2017 con la delibera n. 19 la giunta comunale accetta la donazione del comitato UN AIUTO SUBITO TERREMOTO CENTRO ITALIA 6.0 volto alla realizzazione di “una struttura permanente polivalente adibita ad ospitare eventi, incontri, manifestazioni, riunioni, esposizioni, fiere, di una superficie pari a circa 450 mq che potrà in futuro aggregarsi ad altri plessi con destinazioni analoghe”.
In data 04 marzo 2017 con l’ordinanza n. 347 il sindaco autorizza l’installazione della struttura contemplata dalla suddetta delibera “consistente in una struttura polivalente temporanea per il ripristino delle attività sociali, espositive ed istituzionali”.
Appare evidente la prima stortura procedurale essendo i due documenti in palese contraddizione tra loro. In secondo luogo all’interno dell’ordinanza sindacale viene richiamata la delibera di giunta avente dei contenuti non aderenti, poiché diversi, da quelli originari.
In data 14 marzo 2018 il Giudice per le indagini preliminari provvede al sequestro dell’edificio in quanto mancante di un titolo abilitativo valido e poiché sono stati violati i vincoli paesaggistici del Parco naturale dei Monti Sibillini e dei siti Natura 2000.
Ricordiamo che il sequestro preventivo, disciplinato dall’articolo 321 del codice di procedura penale è previsto “quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati” ed infatti quello sequestrato è solo il primo di quattro padiglioni che avrebbero dovuto comporre l’opera nella sua interezza. Dalle carte in possesso della Procura emergerebbero inoltre delle comunicazioni attraverso le quali la Soprintendenza archeologica nonché i competenti uffici della Regione Umbria esprimerebbero più di una perplessità circa la realizzazione dell’opera.
In data 15 marzo 2018 dopo giorni di conferenze stampa, mobilitazioni via social, accuse, smentite, minacce, paventate querele, il Dipartimento di Protezione Civile dichiara che il centro polivalente rispetta le normative vigenti in ottemperanza a quanto stabilito dall’ordinanza 389 che “prevede anche in deroga alle norme urbanistiche e paesaggistiche, la possibilità di realizzare strutture temporanee per assicurare, tra le altre cose, la continuità dei servizi pubblici’”.
A tal proposito ci permettiamo di sollevare alcune osservazioni: a quali servizi pubblici non interrotti si riferisce la Protezione Civile se il terribile sisma si è verificato in data 30 ottobre 2016 ed il centro polivalente è stato inaugurato il 30 giugno 2017 a distanza di ben otto mesi? Ed ancora, in quale paese civile è possibile difendere la posizione di un sindaco che stante la palese inadeguatezza continua a perpetrare lo sperpero di denaro generosamente donato dagli italiani impiegandolo nella costruzione di edifici puntualmente sequestrati dall’autorità giudiziaria? Eppure diversi nursini, invece di chiedere conto a chi dovrebbe curarne gli interessi, continuano ad inveire contro gli organi inquirenti che ricordiamo agiscono proprio a tutela della cittadinanza e del territorio comunale!
Invitiamo inoltre quanti continuano a sostenere Nicola Alemanno, di farlo a titolo personale e non paventando la fiducia dell’intera collettività; ciò è emerso chiaramente dai modesti risultati elettorali che lo stesso ha riportato alle ultime elezioni politiche, segno evidente di come la stragrande maggioranza dei nursini non si riconosca in questo sindaco e nella sua amministrazione.
Vorremmo chiudere facendo un rapido ma significativo excursus citando solo alcuni episodi che dovrebbero indurre tutti ad una profonda riflessione:
– maggio 2017 sequestrato ex Centro operativo Comunale per crollo strutturale;
– luglio 2017 misteriosamente in fiamme il pre fabbricato contenente il server del nuovo Centro Operativo Comunale;
– gennaio 2018 sequestrato il centro polivalente denominato Casa Ancarano (è fissata per il 15 maggio davanti al tribunale di Spoleto, la prima udienza del processo);
– gennaio 2018 denunciati dalla Guardia di Finanza 58 persone per aver ottenuto indebitamente il contributo di autonoma sistemazione;
– febbraio 2018 denunciate dalla Guardia di Finanza alcune ditte operanti nei cantieri per la realizzazione delle strutture abitative di emergenza poiché non autorizzate (Interventi pronto soccorso?) ;
– febbraio 2018 richiamo dell’autorità nazionale anti corruzione al sindaco Alemanno circa l’affidamento diretto degli appalti;
– marzo 2018 sequestrato centro polivalente Norcia 4.0.
In attesa di ricevere notizie circa la realizzazione, ad esempio, della nuova sede della Pro Loco o delle strutture che ospitano le attività commerciali recentemente delocalizzate, ci congediamo sottolineando che se questa è la “persona indispensabile alla rinascita di Norcia”, la “guida irrinunciabile della nostra comunità”, il “perno essenziale su cui poggiare il nostro futuro”, non ci resta che confidare in qualche miracolo!
Nuova Norcia
“Libertà è partecipazione”
Ma voi siete di Norcia o siete gli mici del giaguaro? Domada gratuta perchè sappianmo chi siete, intanto rosicate!
manca l’analisi della gestione delle messe in sicurezza e l’acquisto dei materiali in emergenza. Con buona pace del criterio della rotazione