Nell’ambito della stagione teatrale 2020, mercoledi 29 gennaio è andata in scena la commedia in atto unico di Nicola Alemanno.
Già autore di componimenti fantasiosi quali “La cremagliera Norcia Castelluccio” e “Corso Sertorio coperto” Alemanno ha catapultato il pubblico presente in un mondo irreale tra finzione (tanta) e realtà (poca).
Da subito è apparso chiaro il tono burlesco della rappresentazione; egli infatti ha tenuto a marcare la propria distanza da internet e dalla rete dichiarando testualmente “…voi sapete, non sono particolarmente presente sui social…” al contrario il suddetto vanti diversi profili Facebook, Twitter (@nicolaalemanno) Instagram (nicolaalemannosindaco e #nicolaalemanno) oltre al sito www.nicolaalemanno.it (e per fortuna che non è presente!)
Entrando nel vivo della recita, Alemanno ha chiarito come: per l’Ospedale sia competente la Regione, per le Scuole sia competente la Provincia, per le Chiese sia competente la Curia, per la ricostruzione pubblica sia competente la Sovrintendenza, per quella privata il Governo. E’ stato allora che dalla sala si è levato un laconico: “ma allora tu che ce stai a fa’?”
Domanda ingenerosa da cui ci dissociamo: qualcuno dovrà pur inaugurare attività commerciali delocalizzate, consegnare le SAE, gestire beni e danari generosamente donati dagli italiani, tagliare nastri e fare foto col tricolore indosso.
Quasi sul finale l’attore si è abbandonato ad un’inesattezza che gli artisti però definiscono licenza poetica; Alemanno ha esclamato “il sindaco non è responsabile della sanità”.
Al contrario il Sindaco è autorità sanitaria locale (Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265 art. 217) oltre che il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio! Richiamando il Decreto Legislativo 299 del 1999 facciamo notare inoltre come ai sindaci siano affidati poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato delle ASL. Essi debbono conoscere lo stato di salute della popolazione, prendere provvedimenti se le condizioni ambientali sono invivibili, se esistono pericoli incombenti e, per la direttiva Seveso, informare la popolazione degli eventuali rischi cui fosse sottoposta.
Una licenza poetica appunto, un’amnesia, un errore di interpretazione, una quisquiglia. Ma ripetiamo è solo finzione, è teatro mica vita reale.
Nuova Norcia
“Libertà è partecipazione”
Certi personaggi giocano volentieri allo scaricabarile è ilruolo che più gli si addice.
Esatto in bel TSO se lo potrebbe somministrare…