Almeno per questa volta, non vogliamo tediarvi con i procedimenti penali che riguardano il sindaco sospeso, vorremo al contrario raccontare di una vicenda giudiziaria che, nello scorso novembre, ha visto comminare agli imputati, la condanna complessiva a otto anni e otto mesi di carcere. Nei primi giorni di febbraio invece, è stata la volta della Corte dei conti che ha imposto agli stessi condannati, la restituzione di 3,9 milioni di euro a causa dell’illecita percezione di contributi pubblici di origine europea. Protagonisti della vicenda sono degli imprenditori agricoli della Bassa padovana intestatari, tra le altre, dell’azienda denominata PASCOLI ALTI di Piove di Sacco il cui titolare, Ulisse Marcato, fu coinvolto in un’inchiesta della procura di Rovigo del 2005, inerente “bovini estrogenati”. A questo punto vi starete chiedendo: ma cosa ce ne importa di un’azienda veneta? Ebbene, in realtà ci interessa eccome.

La suddetta, infatti, opera da anni sul nostro territorio a stretto contatto con diversi Enti e in special modo con le Comunanze Agrarie. Esse sono delle antiche forme di proprietà collettiva nate nel Medioevo in alcune zone delle Alpi e degli Appennini per la gestione del territorio. Le comunanze del nostro Comune, tutte consorziate tra loro, sono sedici: Agriano, Ancarano, Biselli, Campi, Castelluccio, Cortigno, Forsivo, Frascaro, Legogne, Nottoria, Ocricchio, Pescia, Savelli, San Marco, San Pellegrino, Serravalle. Con la costituzione del Consorzio la segreteria e la sede amministrativa sono condivise, ma ogni comunanza continua a svolgere la propria attività autonomamente, mantenendo un proprio presidente. L’esistenza nel Comune di Norcia di numerose comunanze agrarie è giustificata dalla loro importanza per l’economia della zona, basata essenzialmente sull’allevamento del bestiame e sulla silvicoltura. I guadagni che le stesse possono ricavare derivano essenzialmente dall’affitto delle tartufaie e dei terreni adibiti al pascolo.

Proprio in merito a ciò, vorremmo parlare di una piaga che da anni affligge diverse regioni italiane. Tutto gira attorno ai titoli Pac (Politica Agricola Comune) che rappresentano il valore in base al quale si ha il diritto di avere i contributi comunitari a sostegno dell’agricoltura. I titoli vengono attribuiti a ogni ettaro di superficie: per ogni titolo l’azienda deve avere la disponibilità di un ettaro di terreno. E poiché in Italia il sistema dei titoli non fa differenze tra le varie Regioni, ecco che si scatena la corsa ad accaparrarsi i pascoli montani, con il solo obiettivo di “coprire i titoli”. E in Italia parliamo di ben 3,2 milioni di ettari! La truffa, dunque, si verifica quando società fittizie, che sui pascoli non allevano né producono assolutamente nulla, riescono a diventare destinatarie di questi fondi.

A questo punto la domanda sorge spontanea:

siamo certi che nel nostro territorio fili tutto per il verso giusto?

Sarà certamente così, ma chiunque e a ogni livello avesse informazioni in merito, è pregato di dare il suo contributo al fine di fugare ogni dubbio. Vi invitiamo pertanto a lasciare un commento, oppure a inviare materiale o considerazioni all’indirizzo mail info@nuovanorcia.it

Vi ringraziamo anticipatamente per la vostra collaborazione.

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