Dopo Casa Ancarano, il Centro Boeri, passando per la vicenda Banca di Credito Cooperativo (leggere precedenti post Ha perso le parole, #Dura opposizione, La banda degli onesti, Ci risiamo) il sindaco di Norcia Nicola Alemanno si è reso protagonista di una nuova vicenda giudiziaria.
Ormai non fa più neanche notizia, ma il primo cittadino è nuovamente imputato per aver utilizzato impropriamente la normativa emergenziale post sisma volta alla costruzione della nuova sede della Pro Loco. Unitamente gli vengono contestati reati quali falso ideologico per aver emesso l’ordinanza valevole come titolo edilizio e abuso d’ufficio. Secondo l’accusa Egli ha “intenzionalmente procurato all’associazione Pro loco Norcia un ingiusto vantaggio patrimoniale costituito dalla realizzazione con modalità semplificata, urgente ed indifferibile, della struttura denominata provvisoria ma in realtà dotata di modalità costruttive e finalità permanenti, in zona vincolata ed in assenza dei necessari titoli abilitativi e paesaggistici“.
E mentre qualcuno si prodiga inutilmente evocando la fantomatica “macchina del fango” sarebbe opportuno che si facesse luce anche sull’enorme quantità di contributi elargiti a favore della medesima Associazione nel corso degli ultimi anni (leggere precedente post Cari Terremotati).
Nello specifico avremmo il piacere che gli organi preposti ci spiegassero per quale motivo l’Ente, dopo aver affidato alla Pro Loco la gestione di tutti gli eventi musicali, culturali e ludico ricreativi ha avvertito l’esigenza di liquidare direttamente alcune spese, come da determina n. 49 del 05 agosto 2019 invece di affidare la somma alla Pro Loco in qualità di soggetto organizzatore.
Nuova Norcia
“Libertà è partecipazione“
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